“Conosco Antonio da più di vent'anni e, pur vivendo in una zona d'Italia lontana dalla sua, per tutto questo tempo ho avuto con lui rapporti continuativi, di lavoro e di amicizia.
Per questo, quando mi ha chiesto di scrivere per lui la storia della sua malattia, ho accettato... pur non sapendo bene dove la cosa mi avrebbe portato.
Ora lo so. E' una storia che mi ha "preso" molto e mi ha coinvolto fino quasi al punto di viverla in prima persona.
E' questo il motivo per cui ho scelto di scriverla in un modo un po' "particolare", diretto e, a volte, anche duro, cercando di far provare al lettore le stesse emozioni che avevo provato io e, purtroppo, la stessa angoscia che aveva vissuto Antonio.
Spero di esserci riuscito!
Massimo Gioggia--------